Gioacchino Toma   (Pagine 18 )      Fonte : Bollettino d'Arte - Nr I 1955

{\rtf1\ansi\ansicpg1252\deff0\deflang1040{\fonttbl{\f0\fnil\fcharset0 Arial;}} \viewkind4\uc1\pard\fs24 Raffaello Causa \par Gioacchino Toma \par Bollettino d'Arte 1955 - Num. I - Gennaio-Marzo \par \par servirsi quali modelle di " donne trivialissime \'84, era di impedimento quindi la mancano di un preciso riscon\'actro sul vero per la rappresentazione di quelle figure di elette dame. E chiaro che in questo momento drem. matico di crisi, l'urto tra la sensibilit\'e0 romantica e quella verista 2 al suo culmine, e forse non era tutta esagerazione quel parlar di suicidio, nei Th ,d: Il Morelli confessava di semire che l'arte era di rappre. sentare " figure e cose non viste, ma immaginate e vere ad un tempo \'84 , ffi e di qui l'avvio verso un mon\'acdo letterario di fantasie e di acceso psicologiono: Torna non si abbandonava a tali voli, tenendosi ben fermo alla rappresentazione delle cose " viste \'84; non aveva perd l'energia sufficieme per rinunciare, e certamente su\'acbendo A fascino ad pid fortunato caposcuola, a figu\'acmrle in maniera che fossero .\bullet immaginate e vere \'84 ad un tempo, a sottoporle cio\'e8 ad una lentissima opera di decantazione, ad inquadrare l'oggetto in una ben sta\'acbile convenzione rappreser.tAa, che se da un Iato dava l'avvio ad una applicazione formale accurata e sensibile, d'altro canto sminuiva e talvolta annullava quelle doti di vivacit\'e0 e di immediatezza che costi\'actuiscono la nota di interesse maggiore di un Lega o di un Signorini, o anche, in chiave pii. modeso, degli Indurlo o del Favretto. \par Nella pittura di Torna il processo di perfezionamen\'acto dell'immagine per meditata progressione, nega rutti i suoi presupposti di istintiva ricerca veristica, fino al punto di raggiungere una posizione assurdamenm affiademizonte, compilazione pacata e minuziom di un racconto, nel tutto effetto del pedale della com\'acmozione cmtanternente teso. E qui Torna imbocca il suo vicolo cieco, ch2 una tal rappresentazione del svelano \'84oppo presto la oLdnffilla rXrica, d'erltoZ zettorno sentimentale, connettivo (rammentano ed insistito di una applicazione pittorica monocorde e frigida che procede a balzelloni tra gli appigli del racconto, avendo sempre come fine prevalente la com. mozione, la suggestione ambientale, turbamento psicologico, licenze, foroture, superficialit\'e0 d'ogni genere (le ombre arrossate nella ' Ruota ', o il gru\'acmo giallo delle fiartunelle nel ' Viatico o La pasta spessa delle lave vesuviane nella ' Eruzione ') l'artista affronta, con obitraria ardite., per il raggiungi\'acmento del " tutto effetto \'84 , per la piena espressivit\'e0 del tema, che resta perd inequivocabilmente serrato nei suoi limiti illustrativi, e che, per non poggiare su salde basi documentarie, divaga nell'approssimazione psico\'aclogica, nel casuale, infine, in piena corrispondenza col gusto del tempo, nella finzione del melodramma. Tra i due strapiombi del mntimentaliffino e della oleografia, miracolommente in bilico, procedono, affiancati ma non fusi, sentimento e pittura. \par Ora perd, se confrontiamo il linguaggio di Toma \emdash pur con tutte le riserve e le limitazioni che abbiamo indicato \emdash con quello dei romantici contemporanei, sguaiato e violento nella eccessiva facili. di mano, non possibile non riconoscerne la sommessa ed intima vena, una individuale e distinta invenzione cromatica, ed anche una sua equilibrata contenutezza. 2 la man\'accanza di misura sentimemale, la preponderante fun\'aczione del racconto, che impoverisce le possibili. di Toma, appannando olune qualit\'e0 di forma che alcune rare volte si rivelarlo persino eccezionali. Sempre che di un'opera finita si conservino i bozzetti, inequivoca\'acbilmente questi ultimi \emdash si pensi a quelli per ' La \par 46 \par gno di una sottile ed imima capacit\'e0 lirica, il carattere certo di una inte- gra pittura di getto, una felici, istin, tiva che li pone tra i risultati pin alti e pie moderni della pittura italiana dell'aoo. Non t il solito rapporto tra bozzetto preparatorio ed opera finita, troppa volte lungo l'arte an- tica caratterizzato dalla piena libert\'e0 espressiva per il primo, e dal ripie- gamento di fronte alle comingenze pratiche per il secondo, nel caso di Toma, invece, serie dei piccoli stridi preliminari, movendo dal de\bullet terminarsi della famasia rispetto ad un ambiente o ad una figura, rap. presenta la definizione di tutti i pro- blemi della pittura relativi all'opera no. t - NAPOLI in preparazione, il preciso tendersi \par della emozione formale prima che il preconcetto d'un linguaggia aulico e finito, e la piena sfrenata delle intenzioni narrative, subentrino a frustrare il risultato raggiunto. \par Lo schianto di un'orfana morente, o l'orrore d'una gemildonna incinta condannata a morte, o la ffirstezza del pianto d'un neonato abbandonato, o la miseria delle plebi superstiziose sotto il flagello dell'eruzione, o, ancora pin sottilmente, la solitudine di due preti di fronte ai problemi della coscienza, ecco le " situffi zioni \'84 , grondanti di psicologismo, studiatissime e circostanziate che costiffiiscono tutta la famatica di Toma. \bullet ' Situazioni \'84 da romanzo popolare, ampli- ficate, espresse in forme mteriori, che mal celano una povera fantasia ffimpre ripiegata su st stessa, a riecheggiare emozioni autobiografi, che sui remi pietistici dell'infanzia abbandonata, o a ridurre a piccola epopea sentimentalistica e borghese taluni fatti storici lontani nel tempo, mito comune di un anelito risorgi, mentale ormai non pin operante. Poche le volte che l'artista ceda ad orla pin sincera e dimessa rappre- sentazione di vita; \emdash il caso di un'opera come ' Il Pittore e la Mo- della ' di Collezione Coppola a Na\bullet poli (fig. '71 o come questo ' Ritratto m sacerdote Villani ' (fig, 8) che per la prima volta si pubblica \emdash ett allora sale in superficie un inatteso vigore, la capaci, lirica dei bozzetti, affidandosi in talune ingenuiti, nelle abbreviazioru di un linguaggio meno \par inatteso se si confronta con uno degli sfati: pi\'f9 gravi di tutto a sa. 7..r7, a.. Immagini fugaci ' di Collezione Gustavo Torna, dalla insignificame resa mica, divagazione esteriore di effetto fatuo e gratuito. L'intersecarsi delle diverse esperienze i il chiaro specchio di un contrastato e faticoso impegno di supe- ramento delle precedenti formule; \'e8 proprio in queste opere cosi diverse e di indirizzo e di qualit\'e0 che la fi- gura di Toma riprende altezza umana, si rif\'e0 personag- gio vivo e moderno, interprete di un travaglio non pi\'f9 soltanto suo, ma di una intera generazione. \par Sulle ultime opere la morte arriva improvvisa: presto per l'uomo, troppo presto per l'artista. Toma ormai esperimentava una nuova pittura di macchia, presti- giosa ed immediata, dove i valori della luce spiccano non pin morbidi e rarefatti, ma acutamente individuati nel pieno della vibrazione, con estrema esattezza di rapporti: Il Paesaggio sotto la pioggia ' del Banco di Napoli, gi\'e0 citato, ' Il bacio della Nonna ', Il Ta- ruaggio dei Carnorristi ', in casa del figlio Gustavo, ' Allo Stato Civile ' della Galleria Nazionale d'Aste Moderna di Roma. Ed era come riportare nei termini della correttezza pittorica il pi\'f9 esagitato disfacimento della " macchia \'84 morelliana, e riprendere, finalmente con rigore, il cammino della pittura secondo una pin diretta necessiti espressiva. A confrontare \bullet Le due Medet del 874, (fig. lo) con \bullet Il bacio mi. Nonna (fig. G) appare perd chiaro che, pur nella novit\'e0 dei mezzi, il processo era lento e faticoso, chi l'artista do- veva ancora ricorrere in appoggio a vecchie formule compositive. Ma una vivacir\'e0 nuova ed un intenso lampeggiar di poesia si avverte allorchi i temi serri. plificati della vita d'ogni giorno si fanno specchio di costume: con ' Il Tatuaggio dei Camorristi la indagine sociale, evitando accuratamente la consueta .\bullet poesia del sentimentb \'84 , affronta problemi particolari della societ\'e0 meridionale con una forza di penetrazione e di indagine che una novit\'e0 non solo per Torna ma per tutta la pittura italGna dell"goo. \par Sono emessi gli anni de/ primo Di Giacomo, gli anni della Serao e di Msstriani, tempi del Guerrassi o di G. C. Abba sono ormai lontani. E il momento in cui una nuova grande personalit\'e0 di pittore sembra fatico- samente farsi luce. Ma la catarsi \'e8 giunta troppo tardi chi il ciclo i ormai conchiuso. Sono a questi anni gi\'e0 spenti i fuochi della pinura napoletana: Mancini e Gemito si rifugiano nella follia ad esprimer l'insuffis cienza del movente culturale ed ancor pia il declassarsi di una condizione d'ambiente decissmenre deficitaria. Migliaro ha gi\'e0 dato il meglio di si stesso. Le nuove condizioni della Nazione unificata non possono favo- rire una spontanea ripresa delle scuole locali, e gi\'e0 " il problema del Mezzogiorno pesa sul destmo Paese in tutta la sua drammatica evidenv. \par Torna non avrebbe 7o10o sfuggire alla sorte co- mune: le iniziali remore mentali, l'impaccio ed il ri\bullet tardo dell'avvio artigianale, l'incultura e la superficias lit\'e0 della preparazione accademica, erano tutti lirniti che l'artista aveva potuto rimuovere; pi\'f9 difficile per lui, che non apparteneva alla genia dei creatori, supe- rare le condizioni d'incertezza, il crollo dei miti, la con- fusione dei linguaggi, in una provincia, che costituiva il suo mondo esauriente e conchao, in un tempo che non accordava pin credito alla sua generazione. \par \par }